La Cappella di San Vincenzo Ferreri è oggi un luogo centrale per diverse manifestazioni religiose durante la Settimana Santa ed è probabilmente l'edificio più antico del paese dopo il Castello Fittipaldi-Antinori. Nella contrada che ancora oggi porta il suo nome, un tempo sorgeva la Chiesa di S. Croce. Fondata da Giuseppe Plescia e suo figlio Gaetano, sacerdote, la chiesa era situata nel largo della Chiaffa. Tuttavia, non rimane alcun segno di questa antica chiesuola. Vicino a S. Croce, tre missionari avevano eretto il Calvario. Purtroppo, a causa della sua distanza dal paese, il Calvario non poteva essere adeguatamente custodito e veniva spesso profanato, al punto che vi entravano persino gli animali.
Per preservare gli arredi sacri, Michele Plescia, altro figlio di Giuseppe, trasferì tutto nella Cappella di S. Vincenzo. Michele dotò la cappella di una bella statua, ancora visibile oggi, e fece costruire un nuovo Calvario poco distante, in una posizione più elevata. Inizialmente dedicata a una santa, la Cappella di S. Vincenzo era di proprietà dei signori del feudo prima di essere acquisita dalla Chiesa. Nel corso dei secoli, è passata di mano come cappella privata attraverso varie famiglie nobiliari, tra cui gli Antinori, i Materi-Tramater, i Battaglia e i Blasi, grazie alle relazioni di parentela tra queste famiglie.